Tra le figure cardine che garantiscono l’efficienza e la sicurezza delle movimentazioni c’è il capo squadra, un mestiere che unisce esperienza, capacità decisionale e profonda conoscenza tecnica e per conoscere di più questa professione abbiamo deciso di dare spazio a Manuel Andrian, capo squadra che ogni giorno coordina il lavoro sul campo, assicurando che anche le operazioni più delicate si svolgano con precisione e tempestività.
Da quanto tempo lavora nel porto e come ha iniziato il suo percorso professionale fino a diventare capo squadra in Midsea?
Dopo il servizio di leva militare presso la Capitaneria di Porto Nogaro nel 1993, dal ’94 al ’96 ho svolto la mansione di stivatore/spedizioniere in un'agenzia marittima a Porto Nogaro e Monfalcone. Nel 1996 sono passato alla nuova Impresa Portuale Midolini F.lli con la mansione di addetto tecnico a Porto Nogaro e, dal 2006, anche nei porti di Trieste e Monfalcone. Dopo 32 anni e dopo aver seguito anche altre Imprese e Terminal Portuali, attualmente ricopro il ruolo di caposquadra alla Midsea di Monfalcone.
Quali competenze ritiene siano state fondamentali per ricoprire questo ruolo?
Le principali competenze sono innanzitutto la capacità nello studio tecnico e logistico su come svolgere un determinato lavoro, con le attrezzature adeguate e il personale formato, al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori, le tempistiche richieste dal cliente e la preservazione dei mezzi operativi.
In che modo sono cambiate le esigenze operative nel corso degli anni?
Con le nuove tecnologie, i mezzi di lavoro necessitano di un'accurata manutenzione. La sicurezza dei lavoratori e la loro formazione costante, sia teorica che pratica, sulle navi ma anche nei piazzali e nei magazzini, è essenziale, insieme a una sorveglianza continua sull'efficienza delle attrezzature di sollevamento.
Quali sono le responsabilità principali di un capo squadra nel contesto portuale?
Programmare in anticipo le operazioni da svolgere in sicurezza, riducendo al minimo gli imprevisti insieme alla squadra di lavoro; coordinarsi con il comando nave; avere a disposizione i mezzi e le attrezzature necessarie.
E quali sono oggi le principali sfide del suo mestiere?
Essere sempre pronti con soluzioni pratiche per lo svolgimento di qualsiasi operazione portuale.
Midsea movimenta sempre più spesso project cargo: ci può raccontare cosa significa gestire operazioni di carico/scarico così complesse? Cosa rende questi progetti diversi da altri tipi di movimentazione?
Per il project cargo bisogna acquisire più informazioni possibili sui colli da sollevare e trasportare, verificare i baricentri, gli schemi di sollevamento, accertarsi di avere gli accessori di sollevamento necessari, avere il personale formato anche nell'uso di PLE e nei lavori in quota, studiare i percorsi interni al porto per arrivare o partire dalle aree di stoccaggio finali, studiare gli spazi necessari per il deposito nei piazzali e nei magazzini.
Come si garantisce la sicurezza durante operazioni così delicate e spesso fuori standard?
Lo studio per anticipare qualsiasi imprevisto è fondamentale, così come il coordinamento del personale e il continuo confronto con il comando nave.
C’è un’operazione project cargo che ricorda con particolare orgoglio?
La gestione del Terminal Heavy Lift del porto di Trieste con gru di banchina da 450 tonnellate, movimentando motori e bobine di cavi d'acciaio per quasi 17 anni. Ma anche lo sbarco a Porto Nogaro e la spedizione dei componenti della centrale Edison di Torviscosa a partire dal 2001, un altro lavoro che ho seguito per alcuni anni.