La gru Paceco, storicamente dedicata alla movimentazione del rottame tra le navi e la banchina, era mesi fa uscita dai binari a causa dei forti venti di bora. Pur non ribaltandosi, aveva urtato i respingenti e, da allora, dopo essere stata messa in sicurezza, non ha più svolto alcuna funzione.

Nell’ambito delle opere di rimodernamento del Porto di Trieste, il Midolini Group ha ricevuto la richiesta di intervento per collaborare con il demolitore nello smantellamento della gru portuale, affidando l’operazione al team di Midlift coordinato dalla sede di Trieste, leader nel noleggio autogrù per operazioni complesse.

Dopo una valutazione iniziale, era stato previsto un intervento con due gru in tandem da 400 e 500 t. Tuttavia, le difficoltà legate alla tenuta della banchina hanno richiesto una riprogettazione, prevedendo l’impiego di una autogru tralicciata TC2800, posizionata nel retro-banchina e configurata con un braccio in linea lungo 102 m.

La macchina è stata equipaggiata con:

Questa configurazione ha permesso di lavorare a oltre 70 m di distanza, demolendo un braccio di 100 m di lunghezza posto a 40 m di altezza sul mare. L’altezza massima della gru durante le operazioni era di 59 m.

La demolizione è iniziata dal braccio lato mare, con il primo taglio effettuato oltre i tiranti, a circa 40 m di altezza. L’intervento è durato tre settimane, durante le quali la TC2800 ha mantenuto la stessa posizione, variando solo zavorre e configurazione.

Il team Midlift, esperto nel noleggio autogrù, ha operato con:

Grazie all’esperienza di Midlift e alla disponibilità di autogrù ad alta capacità, l’operazione è stata completata in totale sicurezza, rispettando tempi e standard ingegneristici rigorosi.