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Le professionalità nei porti: il Responsabile Operativo

Terminal portuali
Midolini Group
22 maggio 2025Midsea Srl
I terminal portuali sono luoghi dinamici e complessi, dove ogni operazione richiede precisione, coordinamento e competenza. Tra le figure chiave che assicurano l'efficienza di questi processi c’è il responsabile operativo, un professionista che supervisiona e dirige le attività, garantendo sicurezza e performance.
Abbiamo chiesto a Roberto: quali sono le principali mansioni quotidiane di un responsabile operativo?
"Nel mio ruolo di responsabile operativo mi occupo principalmente di coordinare e migliorare i processi interni all’azienda, con l’obiettivo di renderli più efficienti e funzionali al raggiungimento degli obiettivi di business.. In pratica, gestisco e supervisiono tutto il flusso operativo delle merci, dall’arrivo in porto via nave fino alla consegna finale su camion o treno, e viceversa. Ogni giorno seguo da vicino le attività dei vari reparti, mi assicuro che le linee di produzione e i macchinari siano operativi, che non ci siano sprechi, e che le richieste dei clienti vengano rispettate nei tempi previsti. Utilizzo diversi indicatori di performance per monitorare l’efficienza e, quando ci sono margini di miglioramento, propongo piani di sviluppo alla direzione, sempre nell’ottica del miglioramento continuo.
Un aspetto fondamentale del mio lavoro è mantenere un contatto costante con il comando nave e con i clienti: questo ci permette di garantire un flusso regolare delle operazioni e di intervenire tempestivamente in caso di imprevisti. La comunicazione è davvero cruciale per tenere tutto sotto controllo e assicurare che ogni fase si svolga nel modo più fluido possibile."
Con Gianluca Perino abbiamo messo a fuoco le complessità operative nei porti:
"Il principale punto di attenzione è sicuramente la sicurezza, il porto è un ambiente complesso, in banchina si movimentano carichi pesanti e l’ordine di grandezza è la tonnellata. Negli anni il gruppo è riuscito a diversificare per adattarsi alle esigenze dei clienti, ciò significa che anche la tipologia di carico varia costantemente. In più, l’interazione tra movimentazione meccanica e movimentazione manuale richiede un’attenzione costante, per questo la sicurezza è una priorità assoluta.
Coniugare questi aspetti con la performance, ovvero sbarcare o imbarcare le navi nei tempi e costi richiesti in un ambiente altamente competitivo, è sfidante."
Come si coordinano efficacemente tutte le attività operative?
"Non esistono formule magiche- sorride Roberto rispondendo - quello che funziona è l’esperienza sul campo, la capacità di anticipare i problemi. Il vero “segreto” sta in una pianificazione solida unita a una grande flessibilità. È fondamentale conoscere nel dettaglio ogni fase operativa, avere piani alternativi pronti per ogni evenienza e soprattutto mantenere una comunicazione costante e chiara con tutti i reparti coinvolti. La tempestività nelle decisioni, la capacità di restare lucidi sotto pressione e la fiducia nel proprio team fanno davvero la differenza. E poi, una buona dose di pazienza… quella non deve mai mancare!"
Abbiamo approfondito questo aspetto con Gianluca, chiedendogli di mettere a fuoco quali sono le qualità personali che deve possedere un buon responsabile operativo?
"Per essere un buon responsabile operativo, ritengo fondamentali l’empatia e la capacità di ascolto. Conoscere le persone con cui si lavora, capire le loro esigenze e saper comunicare in modo diretto e costruttivo fanno davvero la differenza.
In porto il lavoro di squadra è alla base di tutto: il gruppo è la vera forza. Un responsabile deve saper creare coesione, valorizzare le competenze di ognuno e far sentire ogni lavoratore parte integrante del risultato. La fiducia reciproca è ciò che permette di affrontare anche le giornate più complesse con efficacia e spirito di collaborazione."
E chi desidera diventare responsabile operativo, cosa dovrebbe fare?
"Il mio percorso è stato abbastanza pratico e graduale – racconta Roberto - Sono partito con un diploma tecnico e da lì ho iniziato a lavorare in ambito portuale, ricoprendo vari ruoli operativi.
Questo mi ha permesso di conoscere da vicino le dinamiche del lavoro sul campo. Con il tempo, grazie all’esperienza e alla fiducia dell’azienda, ho assunto sempre maggiori responsabilità fino a diventare responsabile operativo. Nel frattempo, ho approfondito le mie competenze con corsi di formazione mirati, soprattutto in ambito sicurezza, gestione delle risorse e competenze tecniche.In questo mestiere, la formazione continua è fondamentale: non basta la teoria, bisogna anche saperla applicare in contesti complessi e in continua evoluzione come quello portuale."
Gli abbiamo chiesto allora di raccontarci un’operazione portuale che ricorda con particolare gratificazione.
"Ogni operazione mi gratifica, perché ogni nave rappresenta una sfida nuova. Mi piace lavorare sotto pressione: è ciò che mi stimola, mi tiene vivo e mi spinge a dare il massimo. Quello che trovo davvero soddisfacente è pianificare un’operazione complessa e riuscire a rispettare ogni fase della tabella di marcia, portando l’intero team al raggiungimento dell’obiettivo. Questo è particolarmente interessante quando si lavora nel project cargo, dove ti trovi ad imbarcare anche 600 casse in una singola nave, spesso fuori sagoma, in tempi stretti e con margini d’errore praticamente nulli. Coordinare ogni dettaglio – dalla logistica in piazzale al caricamento in stiva – e vedere tutto andare secondo programma è la vera ricompensa. Per me, ogni operazione chiusa con successo è una vittoria condivisa con tutto il team."